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Halloween, la festa di tutti i santi.
Da qualche decennio anche in Italia si festeggia Halloween, festa americana collegata ai defunti. Prima di iniziare vorrei sapere se a te piace o meno questa festa. A me piace il carnevale quindi il 31 ottobre è la scusa, per me, per mascherarmi anche se sono una bambina cresciuta.
Precisiamo che Halloween non è una festa solo americana, sì, hai capito bene, perché la parola che dà il nome alla festa è di origine scozzese All Hallows’ Eve e significa “vigilia di tutti i santi“. Ciò ci fa capire che questa festa è molto italiana proprio perché anche noi il 1 novembre festeggiamo tutti i santi, mentre il 2 novembre celebriamo i morti. Il culto dei morti è sempre esistito, molti riti in Europa derivano da quello celtico per via delle invasioni barbariche. Sta di fatto che ogni cultura ha semplicemente una visione diversa o lo onora con celebrazioni differenti. A me personalmente affascia molto la visione messicana della bella muerte. Il film della Disnay, Coco, lo riassume benissimo.
Capetiempe, Halloween abruzzese.
Ora ti starai chiedendo: cosa c’entra halloween con l’Italia? Soprattutto perché se ne discute in un blog che parla di Abruzzo? Perché il culto dei morti è sempre esistito anche qui in Abruzzo. Ora te lo spiego. Come ho scritto precedentemente, i celti, con le loro invasioni, hanno portato anche le loro tradizioni che in alcune zone del’Italia hanno attecchito molto bene, in Abruzzo per esempio, nella Valle Peligna. Da queste parti infatti, si parla di capetiempe (l’ultima e c’è ma non si legge).
Perché si parla di festa se è collegata ai morti? Perché non ha attecchito l’usanza romana, ma quella celtica? I romani festeggiavano i morti a maggio, mentre i celti li celebravano anche quando la natura sembrava morire. A novembre gli alberi sono spogli, le giornate sono più buie e fredde, proprio come ci si immaginava l’aldilà. Per il calendario gaelico questo periodo segnava la fine del raccolto e l’inizio dell’inverno che doveva essere festeggiato con dei falò sulle cime delle colline perché da questo periodo la natura si riposa per rigenerarsi e dare vita.
Perché proprio i falò? Il fuoco era visto come mezzo di purificazione delle anime dei morti, poiché si sperava che le anime dei definti postesso aiutare. In generale, se ci facciamo caso, molte tradizioni popolari che hanno a che vedere con i solstizi prevedono un falò, per esempio per il solstizio d’estate in alcune zone abruzzesi, come l’area vestina, c’è la prova del fuoco, ovvero bisogna saltare il falò.
Abruzzo curiosità e tradizioni di Halloween.
Torniamo alle nostre tradizioni, ma soprattutto a quelle legate ai morti. In molte zone, soprattutto rurali, abruzzesi, la festa dei morti consisteva nel non sparecchiare la tavola lasciando due dita di vino nel bicchiere. Un seganle questo da lasciare ai defunti che significa: non ti abbiamo dimenticato. Oltre a non sparecchiare, a non spazzare a terra (era permesso solo in questa circostanza altrimenti in altri giorni avrebbe indicato voler indispettire i morti), a lasciare le porte socchiuse per far entrare le anime, si accendevano molte candele alle finestre e per strada perché dovevano indicare il cammino. Il giorno successivo gli avanzi della tavola venivano donati ai poveri del paese, poiché anche loro come i morti erano considerati “invisibili”.
Ora non ti resta che scoprire tutti gli eventi per Halloween in Abruzzo da questo articolo dove li puoi trovare anche divisi per provincia!